Un Genio di vino

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Leonardo da Vinci e il vino “excellente”

Il vino è un universo, un mondo ricco di significato ed immagini, ma è prima di tutto passione. Lo è al giorno d’oggi e lo è stato per molti uomini illustri durante tutto il corso della storia umana: è infatti una bevanda che unisce, che consacra, sancisce e che inebria la mente e il corpo. Riesce ad avere questi effetti provenendo dalla natura, dalla vigna che ne sviluppa i frutti e che, se curata e grazie all’intervento umano, può migliorare la qualità dei suoi prodotti. Leonardo da Vinci fu indubbiamente un genio indiscusso in diverse discipline umane, grazie alle sue idee, ma soprattutto grazie alle sue passioni e alle sue curiosità: attraverso l’osservazione e lo studio, egli riusciva a carpire la profondità di diversi ambiti naturali e artistici, incluso quello vitivinicolo.

Leonardo visse tra il XV e il XVI secolo e, sebbene fosse figlio illegittimo del famoso notaio mediceo Ser Piero da Vinci, visse con il padre per la maggior parte della sua infanzia, nel borgo toscano di Vinci. Nel suo piccolo paese, immerso nella natura, tra possedimenti agricoli e viticoli del padre, iniziò ad apprezzare il vino. Infatti, fin dalla sua giovinezza disegnò diversi schizzi e ritratti naturali raffiguranti la campagna, le vigne e soprattutto i grappoli d’uva; oltretutto, ebbe un’intuizione molto interessante, che avrebbe certamente cambiato la storia della viticoltura: secondo alcune fonti, fu il primo a progettare su disegno una barrique.

Nella sua vita coltivò questa sua passione per il vino e verso la fine del XV secolo ricevette in dono da Ludovico il Moro una vigna nei pressi di Milano, dove cominciò a coltivare la Malvasia di Candia Aromatica, un vitigno emiliano; questo continuò fino al 1503, quando acquistò due piccoli appezzamenti di terreno a Fiesole, sui quali costruì una fattoria ed iniziò a coltivare vigne, con l’aiuto di diversi agricoltori. Risale a 12 anni dopo una lettera diretta ai suoi fattori, in cui indicò, a seguito dei suoi studi e grazie alle sue geniali intuizioni, le migliori tecniche di vinificazione per produrre un vino di alta qualità o, a suo dire, “excellente”.

Secondo il Genio, il vino buono è soprattutto fonte di felicità: “et però credo che molta felicità sia agli homini che nascono dove si trovano i vini buoni”. Ed è proprio per questo che la cantina Leonardo Da Vinci SPA ha iniziato a coltivare nel 2017 il vino Excellente, a seguito di molti studi sugli scritti enologici, tenuti segreti, di Leonardo: questo vino sarebbe di grande qualità, in quanto studiato e pensato dallo stesso intelletto dell’artista. Di Leonardo fu anche l’anticipazione all’avanguardia di alcuni metodi di produzione “tecnologici”, che oggi sono utilizzati in moltissime cantine.

Insomma, per Leonardo da Vinci la natura e l’essere umano sono uniti indissolubilmente da un legame stretto, di interdipendenza reciproca, per cui l’intelletto dell’uomo può agire sul creato solo per migliorarlo e coglierne il massimo splendore. Il vino è per lui il prodotto più alto di questa ottimizzazione da parte dell’umanità, è ingegneria naturale, è una bevanda bella – deriva dalla natura tanto amata da Leonardo – ed utile – si può bere, quindi assimilare. E così, dopo 500 anni esatti dalla morte del Genio da Vinci, questo eccellente vino italiano torna in vita e rende di nuovo felici gli uomini.


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