Perché andare dai soliti?
In questo secondo ed ultimo giorno per me, come preannunciato, ho cambiato il giro di degustazione. L’inizio della mattinata ho aperto le danze nel Trento DOC degustando ancora una volta le famosissime bollicine di montagna. Dopodiché ci siamo spostati nel padiglione della Lombardia. Chiunque avrebbe subito preso d’assalto il lato Franciacorta, ma io preferisco fare le cose controcorrente. Ho, così, iniziato il giro nel lato Oltrepò Pavese, zona leggermente più sconosciuta, ma con una grande tradizione. Per chi non la conosce é famosa per i loro Pinot neri, spumantizzati e non. Ho avuto la possibilità di degustare piccole realtà con dei vini dotati di una intrigante eleganza. Non hanno nulla da invidiare ai Franciacorta in quanto sono vini completamente differenti che sarebbe da stupidi provare a fare un confronto. Come dicevo si utilizza quasi esclusivamente Pinot nero contrariamente alla visione dello Chardonnay usato spesso e a volte in purezza in Franciacorta.
In seconda battuta ho visitato anche i concorrenti. Tra le varie e prestigiose aziende, siamo riusciti a degustare Barone Pizzini. Accompagnati sia fisicamente che filosoficamente dal loro amministratore delegato, Piermatteo Ghitti, abbiamo avuto il piacere di assaggiare i loro prestigiosi vini. Un’azienda particolare dato che oltre ad avere vigneti in Franciacorta, hanno anche possedimenti nelle zone di Scansano in Toscana e Jesi nelle Marche all’interno delle denominazioni di origine controllata e garantita.
L”ultimo giro lo abbiamo dedicato ad il Nebbiolo. Qui nella denominazione Barolo il concetto terroir si fà forte! Ho degustato molti cru di aziende diverse e li il terroir è fondamentale. Non si tratta di esser migliore di un altro ma di essere diverso. Bastano pochi metri di distanza per avere piú o meno freschezza, piú o meno tannino… Non é bastata mezza giornata per definire una vigna anziché un’altra.
In conclusione a questi due giorni vissuti al Vinitaly posso dire che è una meta importante per ogni appassionato di vino, anche se sacrificata data la numerosità di grandi vini. Un consiglio che posso dare è di non assaggiare cose che già conoscete perché è tempo sprecato. Qui potete girare una regione ed approfondire le vostre conoscenze in merito, o meglio ancora, conoscere qualcosa prima sconosciuto. Vinitaly mi ha dato la possibilità di crescere e di confermare la mia grande passione per il vino.